sabato 10 marzo 2012

“Le Ali non hanno pace senza il Cielo” (5 lettere di un Uomo per una donna- 8 Marzo 2012)

I – Antiche ali

clip_image001Le ali non hanno pace senza cielo.
Avete vinto, adesso
che avete insozzato
ogni lettera d’amore,
che avete reso cardi le rose,
e le mani tentacoli orrendi,
e artigli i raggi della Luna,
e una latrina fetida l’Oceano.
E sangue, sangue, sangue
il vostro respiro, l’alito
è una carogna nell’aurora.
Adesso che ne siete fieri
antiche ali mi raccontano
di voi.

 

II- L’olocausto delle Ombre

clip_image001[5]L’olocausto delle ombre
racchiuse nel silenzio
infinito come il respiro
brucia come un crogiolo
nel tramonto che bagna
occhi lontani.
Rabbia oltraggio silenzio
unghie smaltate splendenti
non nascondono il pianto
non lo graffiano.
Ventri squartati
da lupi di giaccio
vellutato
gridano a me una colpa
che pago con la mia Vita
contraddetta
dal Cielo dall’inferno,
viva solo nel mio rosario
assurdo e mite.

 

III- Lamento

clip_image001[8]Ho sete di sogni.
Le stelle hanno occhi chiari
ma troppo buio ne è palpebra,
persino il pianto è loro negato
Sopra le mie pagine sorrido,
penso a lontane primavere
alle mie spalle,
la luce di stelle dell’Aurora
riflessa sopra lacrime
lontane.
Pace e sete
non troveranno mai
un ruscello comune.
Sulle mie pagine
La Spada e la Rosa furono
la mia immagine
e attendo solo l’ultimo tramonto
ad osservarmi
sognare ciò che in tanti
gettano via nel vento.

 

IV- Sogno di ieri

clip_image001[10]

Sognai di te, io volevo
raccogliere mimose.
Poi ti vidi, mi dissetai
del tuo pianto.
Allora, raccolsi una pietra,
la più acerba
e te ne feci dono
come si dona un rubino
rosso di sangue
prezioso d’amore.

 

 

 

 

 

V- Sogno per domani

clip_image001[12]
Io sognerò ancora,
avrò acqua a placare la mia sete,
ed un tramonto a placare la mia pace.
Tu sognerai ancora
mani leggere ed occhi lucenti,
cieli senza notte
e stelle piangere fresca pioggia.
Noi sogneremo ancora l’alba
nel tramonto che ci allontana
con la notte che loro
hanno inventato.
clip_image002

 

Mani rudi ed unghie di cristallo,
occhi sereni e rughe stanche
il vivere di un senso ed il senso di vivere
la Madre e l’Uomo
che mai, per nulla,
si dimenticheranno.
Insegneremo a Dio
che quando generò l’Uomo
Lui stesso si fece Madre,
gli insegneremo
a disegnare un Orizzonte nuovo.
Le ali non hanno pace senza Cielo.

“Lettere”, (poesie): paolo Scatragli, 10 Marzo 2012
Disegni: serie “Storia di una Donna”, Paolo Scatragli 2009

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