sabato 12 novembre 2011

Canzone per un giullare

Saprò ubriacarmi del ridere
sulla strada che cammino, in quella strada,
ho riso del mio viso, stamattina,
vecchio specchio bastardo
non mi inganni
ho riso e ancora vedrai
la solitudine che racchiudo
nelle lacrime
ridere e vivere.

Giullare[1] (2)Saprò truccarmi da giullare,
aria e firmamento ignoto
saranno le mie carte
cuori e picche brucianti
sulla mia pelle nuda, e la tua foto
tra le mie mani, tremanti
senza unghie né sangue
regine del mio pensiero
e loro carcere

 

Saprò ridere e piangere,
verrai con me,
nel cielo
che sorriso e tristezza racchiude
nella luna
che mai vedremo insieme,
che aspetta la nostra preghiera
e la nostra bestemmia,
che sorride alla maschera
in cui vivo.

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