In un linguaggio sconosciuto per anni
parlavi al mio cuore alla mia carne.
Occhi aperti sulla notte a chiedermi perché.
Nel tumulto che assale il mio corpo
non c’è mistero non oggi.
Meritevole di esistere e di essere
congiungo le mani a ringraziarti.
Ora comprendendo te
comprendo me.
Non più creatura indifesa
apro le vene al canto alla parola.
Riprendo ciò che è mio che lo è sempre stato.
E’ un ballo strano che scivola sulla pelle
energia di vita e di riscatto.
Oggi finalmente
so dirti grazie.
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