Qualcosa mi parla scivolando
nel transito da sangue a cellule
in quel piccolo anfratto spugnoso
infinitesimamente metallico
in cui la vibrazione si insinua
e parla
ascolto dai sentieri della memoria
vissuto inespresso e trauma
barcolla il passo la mano
mistero svelato di tracce incancellabili
compagno scomodo ma amato
mi porta lontano da qui stando qui
altra me spaventata e sola
stringe i muscoli le ossa
ha una parola non detta confusa
che tutto trattiene
implodendo.
Cerca le mie mani la testa
a cui aggrapparsi
con i piedi sospesi sull’abisso.
Elda-06/05/2011
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